da Vittorio Grondona
Quale ospite di una trasmissione radiofonica in onda questa mattina, anche il Professor Renato Brunetta, che tutti noi sappiamo essere dalla parte dei lavoratori e della povera gente, ha detto la sua sull’art. 18. In sostanza ha ribadito che è stata la cattiva l’informazione dei media ad aver causato l’allarmismo nel mondo del lavoro. La “giusta causa” non verrà abolita, ma “semplicemente”, dice candidamente lui, non verrà riconosciuto, in via sperimentale per quattro anni (sic), il solo diritto al reintegro del lavoratore licenziato senza giusta causa, rimanendo però salvo quello dell’indennizzo in denaro. L’imprenditore sarebbe in questo caso più “propenso” ad assumere, potendo eventualmente ampliare l’impresa oltre ai 15 dipendenti e il “lavoro nero” verrebbe alla luce (non ha però spiegato come). Il provvedimento statisticamente interessa poi pochissime persone e quindi trova strano che i lavoratori facciano tanto baccano. E’ vero è proprio ora che si smetta di parlarne! L’art.18 non si deve toccare e basta! Quello che è chiarissimo in questa triste vicenda sociale è l’intendimento del mondo imprenditoriale di arrivare a disporre di dipendenti “schiavi” e non pensanti.
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