da Erico Menczer
Quattro anni fa sono stato vittima di uno pirata della strada che mi ha lasciato, apparentemente morto, fuggendo. E’ successo in pieno giorno in mezzo al traffico di Ponte Milvio a Roma. Fortunatamente tre testimoni oculari ne hanno rilevato la targa e l’investitore e’ risultato un medico proprietario di varie cliniche e centri medici a Roma. Il pirata ha ammesso di essere passato a quell’ora in quel posto, affermando di non essersi accorto di avermi investito. Per trauma cranico, varie ferite e rotture, dopo operazioni, gessi e mesi di riabilitazione, ho atteso fiducioso il giorno del processo per lesioni gravi e omissione di soccorso. E qui viene il bello: convocato un anno fa per il processo, mi sono sentito dire dal giudice che per un disguido non era stato convocato l’imputato. Un paio di mesi dopo, sentii alla radio e poi lessi su tutti i giornali la notizia dell’arresto di un medico pedofilo corruttore e stupratore di bambini. Il medico era il pirata che mi aveva investito. A questo punto si e’ insinuato in me un dubbio: non sara’ riuscito il medico miliardario o chi per lui, a far dirottare la convocazione a giudizio nei meandri della procura? A che serve che polizia e carabinieri si diano tanto da fare per scoprire i pirati della strada se poi tutto si arena tra le scartoffie della giustizia? Tu che ne pensi?
Non posso pensare nulla, ovviamente. Sono schifato dal comportamento di un medico che scappa lasciando un moribondo sull’asfalto. Ma per quanto riguarda il tuo sospetto mi sembra eccessivo. Quattro anni sono un tempo normalissimo per un processo in Italia, purtroppo. E se ci inoltriamo nei meandri delle responsabilità ci perdiamo. E’ colpa dei governi che non mettono a disposizione i giusti mezzi? Dei parlamenti che non semplificano le leggi? Dei giudici che si comportano come degli impiegati dimenticanto che hanno nelle loro mani la vita di uomini? (csf)
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