da Filippo Facci
Caro Claudio, quando un dibattito si presume stantio, secondo me, non è neppure il caso d¹intavolarlo. Pare che per alcuni sia una questione di termini: se fosse esilio oppure latitanza, se fosse un articolo del Codice penale oppure a un altro. Tu sostieni che Marco Travaglio per fortuna “ricorda come sono andate le cose” perchè semplicemente copia&incolla delle sentenze scritte da alcuni magistrati, e che conosco a menadito: altro che avventurarsi. Se questo è l¹unico criterio di valutazione addotto, e così francamente parrebbe, semplicemente non è il mio: nè mai, neanche una volta è stato quello della storia in casi come questo. Voi pensate che Craxi fosse solo un ladrone, un delinquente comune, un pregiudicato, e che tutto il resto, come detto, siano solo delle “fregnacce” modaiole o l¹appannaggio di una figlia rimasta orfana. Io non lo penso. Fine del dibattito. Consiglio a tutti d¹informarsi sui termini e sulle sentenze che possano aver riguardato per esempio Giulio Cesare, Lenin, Hitler, Churchill, De Gaulle, Fidel Castro, Pietro Nenni e mille altri personaggi. Quando uscirete dalla cancelleria, ne riparleremo.
Caro Filippo, ha ragione tu: certi dibattiti non vale più nemmeno la pena di iniziarli ormai. Infatti io non dibatto più su esule-latitante. Mi limito a ricordare o a plaudire quando qualcuno ricorda, come stanno le cose. Ma tu sei una persona intelligente (hai presente la piaggeria?) e almeni questa volta non mi tiro indietro ma solo per meravigliarmi che tu difenda Craxi ricordando che forse qualche sentenza dice cose simili su Hitler, Fidel, Lenin o De Gaulle. Anche fosse vero che Hitler usava mazzette per comprare tv all’amante, che cosa cambia? Vuoi dire che la storia cancella i reati in cambio di comportamenti più grandiosi? E a me che mi frega? Per i grandi statisti esiste una doppia morale? Io non penso che Craxi fosse solo un ladrone. Penso solo che usava mazzette per fini personali. Lo faceva anche Lenin? Non mi risulta. Ma anche fosse?
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