da Piergiorgio Welby
SOCRATE: […] supponi che mentre noi cerchiamo di sottrarci alla Giustizia – oppure usa il termine che vuoi – ci venissero davanti le Leggi e lo stesso Stato e ci chiedessero: – «Di’ un po’, Socrate, che cosa hai in mente di fare? Non è, forse, per distruggerci, per quanto sta in te, noi, le Leggi e tutto lo Stato insieme, che ti accingi a compiere quest’impresa? Pensi proprio che possa reggersi ancora, senza che ne sia sovvertito, quello Stato in cui le leggi non hanno efficacia, calpestate e rese vane da cittadini privati?» […]Platone, Critone
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