da Grazia Sampietro
Una parte di me va avanti imperterrita a credere e acquistare arance, azalee, bambole, mercatini vari pro-missioni, etc. etc. Sono anche attivista di Emergency, insomma, come si dice, mi dò da fare anche perchè, riferendomi al cancro, tanti, troppi della mia famiglia non ci sono più, solo mia madre ne è uscita, da 16 anni ormai, vuoi per fortuna, vuoi perchè presa in tempo, vuoi perchè qualcuno ha ascoltato anche le preghiere, chissà. E chissà che anche questo abbia provocato in me questa forma di gratitudine e speranza nella ricerca. Ma l’altra parte di me è scettica e si associa a quanto scritto da Daniele Dileo, sono più che convinta che i soldi raccolti siano tanti perchè tanta gente ci crede e dà quello che può, ma poi le modalità di investimento di questi finanziamenti non sono quasi mai completamente chiare e, verità sacrosanta, la mafia delle grosse major farmaceutiche esiste e ne abbiamo avuta la prova più eclatante con il casino scoppiato per i farmaci anti AIDS (a proposito, qualcuno sa come è andata a finire? Nessuno ne parla più, evidentemente non fa più audience). Sono comunque confortata dal fatto di non essere la sola ad avere tutte queste perplessità e nemmeno a crederci ancora, vuoi anche per quella forma di speranza, ormai quasi introvabile tra la gente, che le cose possano, comunque e prima o poi, migliorare. E comprerò ancora le arance. Luciana non so se sono stata convincente oppure ho aumentato i tuoi dubbi. Dimmi tu.
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