Ieri ho letto l’intervista a Liliana Segre, sul Manifesto. E non è stato facile, soprattutto quando lei racconta che il peggio, la vera solitudine, l’ha provata quando è uscita dal lager. Oggi ho visto Perlasca, su Rai Uno. Ho appena finito di vederlo. Ho tentato in tutte le maniere di non commuovermi ma non ce l’ho fatta. E sono corso subito al computer per cercare di descrivere ciò che ho provato. Ma non ce la faccio. La cosa che mi martella soprattutto è come facciano gli uomini a cercare ancora in tutte le maniere la violenza. Come si faccia ancora con mille distinguo a giustificarla. Bisognerebbe mettere una materia in più a scuola: storia dell’intolleranza. Mentre scrivo queste parole sento la televisione che diffonde la voce di Vespa. L’unica è andarsene a dormire. Diceva Perlasca: che cos’altro potevo fare? Stasera non ho voglia di ridere. Domani parto per Porto Alegre e mi dispiace perché non vedrò la seconda puntata di Perlasca. Qualcuno di voi sarà così gentile da registrarla per me?
Claudio Sabelli Fioretti
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