da Valeria Gandus
Claudio, mi sono commossa anch’io, alle lacrime, anche se conoscevo la storia nei dettagli, eccetera. Te la registro io, la seconda puntata. Buon viaggio.P.S. Ho conosciuto Liliana Segre parecchi anni fa. Come molti sopravvissuti al campo di sterminio, per molto tempo non ha parlato: non ce la faceva. All’anteprima di “Schlindler’s list” era seduta accanto a me: e’ uscita poco dopo l’inizio, non riusciva a reggere quelle immagini cosi’ realistiche. Ma da allora ha fatto del racconto di una parte cosi’ dolorosa della sua vita una ragione di vita.
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