da Arna Orlandi
Anch’io voglio lottare perché il mondo non sia più com’è adesso e perché non peggiori (al brutto temo non ci sia limite). So che faccio poco ma spero almeno di fare in modo che mio figlio non sia come quei deficienti che investono e scappano, che abbia coscienza dei diritti degli altri e non solo dei suoi. Quando va agli allenamenti in bici, sono sempre in tensione finché non torna: non per lui ma per quegli eventuali figli di buone donne che potrebbero non vederlo e investirlo lasciandolo anche lì a morire senza soccorsi immediati. Forse sbaglio e il risultato di questo atteggiamento non sarà così tragico, ma mi viene sempre in mente quello che rispose ( riguardo al comportamento indisciplinato del figlio di 12/13 anni che disturbava le lezioni e i compagni) la madre di questo ragazzino: ‘Ma non posso mica ammazzarlo!” Un’altra madre mi diceva: “Ma come sono delicati questi compagni che si lamentano per il fracasso che fa mio figlio!”. A me sono cadute le braccia tante volte, e alle insegnanti pure. Come si può rimproverare agli insegnanti di non fare abbastanza e di non insegnare l’educazione civica in classe se queste sono le condizioni in cui lavorano?
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