da Augusta De Piero
Caro CSF, ho letto la tua considerazione sulla solitudine di Liliana Segre, uscita dal lager e da ciò sono stata indotta a scriverti ancora. Due giorni fa ti ho mandato il testo dei militari israeliani che riconoscono l’orrore in cui sono costretti i palestinesi: é un testo importante perché, se non saranno lasciati soli, altri troverà il coraggio di dire ciò che pensa, ma tace a fronte di un’opinione pubblica diversamente orientata. Quei militari hanno pubblicato il loro documento a pagamento: anche questa é solitudine. Potranno pagare anche un prezzo più alto, fatto di disprezzo e punizioni (la loro dissociazione, se si farà operativa, sarà considerata reato). Cosa possiamo fare perché non siano isolati e la loro (e spero anche nostra) speranza non sia uccisa? Ci aggrappiamo alla follia di Sharon e al terrorismo che vi corrisponde? Sono certa che, se riusciremo a far in modo che diventino forti nel numero e nella possibilità di rendere operanti le loro idee, aiuteremo un processo di pace e la possibilità di vita per due popoli.Certamente non é l’unica strada da percorrere, ma credo che non vada ignorata.
Nessun commento.
Commenti chiusi.