da Walter Lanaro
Cari lettori, la telenovela sull’articolo 18 continua. I rapporti Istat, dicono che il lavoro aumenta. Ma ecco subito porsi una domanda: quale lavoro? Il fatidico precariato forse, ma non il quasi “pensionato” tempo indeterminato. Con l’articolo 18 eliminato, la situazione certo non cambierebbe. Anzi avremo solo più gente per strada, e credo più appiattimento, anche culturale, verso i “padroni”. Brutta parola che troppi uomini di sinistra non vogliono più pronunciare, ma che ritengo sempre attuale. Il lavoratore dev’essere tutelato, ma non deve diventare “parassita”! Il prestatore deve lavorare con scrupolo, ma il datore deve a sua volta rispettarlo. In fin dei conti il lavoratore è un bene prezioso su cui val la pena investire tempo e denaro. Ed invece ecco un attacco continuo verso il lavoro in generale. D’Amato ordina e Berlusconi esegue. D’altra parte non è forse Berlusconi un imprenditore doc? Uomo da liberismo selvaggio? Ed allora perchè stupirsi? I voti li ha presi da ogni fascia sociale. Borghesi e proletari, figli di papà e figli delle periferie, “privilegiati” con un tempo indeterminato ed ahimè, molti precari!!!
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