da Luciana Folena
In questi giorni ho sentito diversi esponenti del centrodestra dichiarare che riaprire le case chiuse non significa legalizzare la prostituzione, ma semplicemente regolamentarla. Ma come si può regolamentare l’illegalità? Sarebbe come andare da un ladro e chiedergli, al posto della dichiarazione dei redditi, la dichiarazione dei bottini, per fargli pagare le tasse sui malloppi. E magari imporgli delel regole: “Guarda che puoi rubare solo dal lunedì al venerdì, ecc…”. Ma, secondo lei, quando ci dicono che “non si tratta di legalizzare”, si aspettano davvero che noi ci crediamo?P. S.: Ringrazio di cuore Natalino Russo per il suo “I love you”, ma devo avvertirlo che sono così decrepita che lui, pover uomo, rischia di divenire… neanche gerontofilo, ma quasi necrofilo!!!
Confesso che sulla prostituzione non riesco ad avere una idea precisa se non la netta convinzione che ognuno deve essere libero di fare quello che vuole finché non fa del male a nessuno. Quindi bisogna trovare un sistema per consentire alle prostitute di esercitare la loro professione nella massima sicurezza possibile, per rendere la vita difficile a chi vuole campare su di loro, per eliminare l’orrenda situazione di schiavitu’ che opprime molte di loro e per rendere sicura la vita ai clienti. Tutto ciò al di là di qualsiasi moralismo. Sarebbe molto bello che la prostituzione scomparisse così, d’incanto, per consunzione, per mancanza di clienti. E’ incredibile che ci siano degli uomini che trovano interessante andare con delle donne a pagamento, eppure ci sono. (csf)
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