da Roberto Goracci
Per quanto riguarda le italiane mi tocca ricordare a Valeria che ho vissuto tre anni a Cuba e lì tra le orde di maschi mediterranei in viaggio-sfogo si distingueva sempre qualche manipolo di femmine italiche post-emancipate e desiderose di ritrovare il maschio vero: quello sciovinista, spaccone, col fischio pronto e la mano lesta a scattare sulle chiappe così ben rappresentato da Aldo Maccione o Lando Buzzanca nella commedia italiana di qualche decennio fa. Forse proprio quello che manca al tipo così ben descritto da LAURA ( e stavolta il nome spero di averlo azzeccato)e cioè l’uomo che si è prima snaturato e autoviolentato per cercare d evolversi ed adeguarsi alle esigenze della donna moderna e occidentale, per poi ritrovarsi stressato e snobbato proprio da colei che cercava di accontentare. Insomma care ragazze io non so più che fare per farmi apprezzare. Non so depilarmi ed andare in palestra per farmi venire gli addominali a tartaruga come i modelli delle pubblicità oppure ruttare e lavarmi poco per affermare la mia mascolinità.
Non si chiama né Anna, né Laura. Si chiama Anna Laura. (csf)
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