Qualcuno si è perso questo delizioso pezzullo di Natalia Aspesi sulla vacuità delle notizie che appaiono sui giornali? Niente paura, Ve lo ripropongo io. Poi vi dirò il perché.
L’EURO INCARTATOdi Natalia Aspesi per Repubblica
Fortunata o sfortunata, gli sfracelli dell’euro mi hanno ignorato escludendomi dalle code interminabili e dalle folli risse attorno ai dannati soldini. In un grande campo di Venezia ci sono due bancomat vicini, e il giorno di capodanno ci eravamo preparati con thermos di caffè caldo per sopportare ore al freddo. C’era una coppietta davanti a uno, un ragazzo davanti all’altro: in un minuto abbiamo avuto euro da una parte, lire dall’altra. Per il ritorno a Milano, eravamo rassegnati alle attese annunciate: mai nella nostra vita di automobilisti le barriere erano così vuote, e gli addetti così solerti, un secondo per prendere le lire e dare il resto in euro. Insomma alla generalizzazione qualcosa sfugge sempre, o forse la generalizzazione è comunque esagerata, perché ciò che non è esagerato non vale, non fa ne festa né tragedia. La nostra banale realtà ha senso solo se si trasforma in catastrofe collettiva immaginaria. Per esempio in un grande cinema di Venezia davano il famoso “Merry Christmas” e in attesa del cosiddetto cenone, abbiamo fatto penitenza: lì, a vedere il massimo incasso del momento, eravamo in dieci citrulli in tutto. C’è qualcosa che non funziona nelle notizie.
Certamente, c’è qualcosa che non funziona nelle notizie. Il giorno dopo la Repubblica ha pubblicato a pagina 11 un articolo sull’euro (basta!!!!!) che iniziava così: “Il changeover potrebbe regalare all’Italia l’equivalente di una manovra da 13 miliardi di euro. Sono 25 mila miliardi di lire. Quelle vecchie lire che, per mania di collezionismo, per nostalgia, per dimenticanza o per altri inconfessabili motivi gli italiani decideranno di non cambiare entro il 28 febbraio”. Ormai ai milioni, ai miliardi, a trilioni, ai fantastilioni ci abbiamo fatto l’abitudine e non ci badiamo più. Ma vi invito alla riflessione: ogni italiano “per inconfessabili motivi”, decide di tenersi, in media, a casa, senza cambiarle, per nostalgia, per mania, per dimenticanza, mezzo milione di lire? In media? Chi niente, chi un milione? Anche voi? C’è qualcosa che non funziona nelle notizie. Ma se per caso invece funziona, vi prego, il vostro mezzo milione, mandatelo a me. E presto, prima che perda di valore.
Claudio Sabelli Fioretti
Ps. E’ arrivato, in casa mia, l’euroconvertitore che mi ha regalato il Cavaliere, con tanto di lettera autografa. Stasera vado a letto felice.Ps2. L’euroconvertitore funziona. Il mezzo milione che vi tenete stoltamente in casa corrisponde a 216 euro e 66 centesimi.
Nessun commento.
Commenti chiusi.