da Walter Lanaro
Cari lettori, Taormina sbattendo la porta se ne va. Si è finalmente arrivati alla resa dei conti con chi, in modo superficiale e considerato, ha infangato la dignità della magistratura e del popolo tutto. Taormina, colui che ha difeso boss della più brutta malavita, si è permesso di chiamare “disonesti” i magistrati. Dove è arrivata l’arroganza in Italia, a quali livelli potrà ancora arrivare? L’attacco di Taormina, è chiaro. E’ stato particolarmente “mirato” contro il pool di Milano, questo credo sia innegabile. Quel pool sempre attaccato ma mai difeso da chi avrebbe dovuto farlo. In primis Carlo Azeglio Ciampi, presidente del CSM ! E poi dal popolo italiano, veloce a dimenticare! Quel pool che si è permesso, contro ogni logica a cui eravamo abituati, a mettere sotto accusa i “potenti” del regime, tra cui Berlusconi.Mai toccare chi conta, ci si brucia! E così è stato, i nemici dell’Italia, come amo definirli, hanno aspettato di avere tra le mani quel potere che gli permettesse di fare “rogo”, di chi vuole solo fare il suo “modesto” dovere di cittadino prima che di giudice. Ed ecco che uomini come Taormina, vengono eletti, “dal popolo”, alla faccia di ogni regola civile e morale. Taormina oggi se ne va, ma la sua ombra rimane. Ci sarà chi continuerà a difenderlo e a compiacersi del suo cristallino operato da sottosegretario. Lui che nelle sue parole parla di rispetto della magistratura, ma solo per quella che non ha “osato sfiorare” il suo padrino di sempre, Silvio Berlusconi. Questa Italia, può solo piacere a chi non ama l’Italia. La cosa strana però: è che buona parte del popolo fa finta di nonvedere. Continuando a votare, i “Taormina di turno”!Bravo Walter, ci hai beccato. Il problema non sono i taormina. Il problema sono gli italiani, sempre alla ricerca di un uomo forte. Ricordo un mitico titolo del Cuore di Michele Serra: “LIMITI DELLA DEMOCRAZIA, VOTANO ANCHE I COGLIONI” (csf)
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