da Anna Laura Folena
Carissimi, che argomento delicato l’eutanasia! Una volta, quando ero una morigerata ragazzina assolutamente intransigente, ero decisamente contraria all’eutanasia, e ho scritto pagine e pagine di invettive contro i suoi teorizzatori e sostenitori. Poi mio padre s’è ammalato di cancro. Assistendo alla sua atroce agonia, m’è capitato spesso di desiderare la suia morte, per liberarlo da quella sofferenza straziante.E mentre desideravo che tutto finisse, mi sentivo crudele per il mio stesso desiderio. Nello stesso tempo ero impotente, perché non potevo aiutarlo, e disperata, perché lo stavo perdendo.Oggi non sono più una morigerata ragazzina intransigente. Ho imparato (meglio tardi che mai) che non bisogna giudicare e sentenziare. Non dico più: “Io non farò mai la data cosa”, o “Io non la penserò mai così”. E non lancio più anatemi contro i sostenitori dell’eutanasia. L’animo umano è complesso, a cominciare dal mio. Rispettiamoci.
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