da Piergiorgio Welby
Una precisazione; volevo dire a Manuela che – da parte mia – non sono in discussione i comportamenti e la deontologia del personale dei centri di rianimazione o l’assistenza ai malati terminali…e non ho nessun dubbio circa la sua sincerità…sono convinto che tutti operino secondo scienza e coscienza…ed ecco il punto dolente; la scienza. Questa scienza, come Sisifo, inganna la morte ed il suo inganno è per noi fonte di sofferenza…il rimedio è peggiore del male! Ma non può essere chiamata sul banco degli accusati soltanto la volontà di potenza di una scienza che ha perduto di vista la qualità della vita per trincerarsi dietro il paravento di record e primati. E’ tutto l’impianto etico di una società che, tra paradossi e contraddizioni, si limita a seguire la tecnologia invece di guidarla, finendo, così, per assomigliare ad un ” The Guinness book”: il panino più lungo, la salsiccia più lunga…la vita (artificiale) più lunga. Non ci dobbiamo scontrare su come, quando e chi debba “staccare” la spina…bisogna che la scienza si domandi, al momento giusto, se sia lecito “attaccare” o meno quella spina.
Nessun commento.
Commenti chiusi.