da Valeria Garabello
Un bell’esempio di democrazia ed ecumenismo dalla tollerante avvocata: “rifiuto e non accetto la categoria del giornalista perchè non si può avere un marchio nè si deve avere un padrone per poter scrivere e manifestare le proprie idee. ammenocchè non si sia solamente meschini cronisti”.I comunisti, secondo quelli come lei, mangeranno pure i bambini. Quelli come lei però – che a questo punto non si sa neanche come definire, schegge impazzite le va? – si mangiano i giornalisti. E non gli serve neanche il diger seltz.Poi chiosa: “difendo il cittadino anche battendomi sui giornali per affermare la libertà di ognuno e di tutti”. Ma lo difenda da avvocata il cittadino e non abusi dello spazio dei giornali, strumento di quella categoria che lei non accetta e tanto disprezza. Il suo peggior difetto? l’ “ognierbaunfascionismo” (ognierbaunfascismo??): presumere che tutti siano fatti allo stesso modo, sempre. Non dare mai la risposta: dipende. Non concedersi il beneficio del dubbio, mai. Perché non cencede l’intervista a Sabelli. Noi – al contrario di lei – vogliamo conoscere, vogliamo capire, accidenti.Il giornalista esercita una professione. Ed è un mestiere come un altro, il giornalismo. Capito avvocata? La sua ‘missione’? Far circolare le notizie, informare – per quel che si può – l’opinione pubblica: chi lo fa meglio – solo la notizia, le opinioni delle parti coinvolte, eventualmente ma solo per un fondo, la propria – chi lo fa peggio. Comunque un mestiere non uno strumento per fare la guerra. Le piacerebbe, avvocata, se io scrivessi che gli avvocati – tutti gli avvocati sono ipocriti, profittatori, voltagabbana, opportunisti, guerrafondai e spilorci sfruttatori di poveri cristi?Ci pensi avvocata, prima di gettare cacca sul mestiere degli altri.Complimenti vivissimi e grazie per il bell’esempio di tolleranza che ci ha regalato.
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