da Marco Vicari
Come mai in Italia non vi sono piu’ precisi e autorevoli spazi editoriali per l’umorismo, che nel nostro paese ha avuto autori illustri come Marchesi? Messa la questione su un piano molto generale,mi sembra che la gente ,oggi, non voglia piu’ permettersi il lusso del “dubbio”,che dovrebbe essere insito in ogni societa’ democratica. Oggi una qualsiasi battuta ,la cui principale funzione dovrebbe essere quella di mettere in discussione credenze precostituite e falsi pregiudizi ,in maniera intelligente e sottile, e’ sempre vista come un pericoloso attacco allo “status quo” opinionistico dei soliti organi di informazione. L’impressione che ho e’ che ,a livello di media,non siano piu’ ammesse posizioni “aperte” e indipendenti,come sono quelle di un umorista, il quale dovrebbe essere mosso,principalmente,dala sua intelligenza e sensibilita’.Cio’ che da’ fastidio,infatti, e’ che spesso chi fa satira,nel comunicare alla gente,da’ la precedenza ad una idea ,piuttosto che ad una semplice opinione. Oggi invece,e lo vediamo nei salotti televisivi e nei giornali,si da’ risalto solo agli opposti,ai contrasti: non c’e’ spazio per nessuna sfumatura che potrebbe farci riflettere e non semplicemente schierare da una parte piuttosto che da un’altra.
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