Sono arrivate giornate splendide e L` Avana e` esplosa in tutta la sua bellezza. Pezzo a pezzo la stanno restaurando nella sua parte vecchia e vengono fuori piazze incantevoli, vicoli affascinanti. Il sistema con la quale la stanno “bonificando” andrebbe preso ad esempio. Gli abitanti vengono temporaneamente fatti sloggiare qualche centinaio di metri piu’ in la’ in costruzioni temporanee e appena i lavori sono finiti riprendono possesso delle loro case. Mica male se pensiamo a quello che succede dalle parti nostre dove gli abitanti vengono deportati nelle periferie orrende e al loro posto arrivano i mille negozi Benetton o le multinazionali o le finanziarie. Sara’ che in questi giorni di tempo stupendo, di sole rinfrescato dal vento, anche il comunismo perde quegli aspetti di stupida burocrazia statale centralizzata che si porta inevitabilmente dietro? Puo` darsi. Perfino la visita alla scuola di cinematografia non mi lascia deluso come dovrebbe. Edifici gia’ degradati, prezzi elevati, attrezzatura minima, risultati molto ridotti, linguaggio burocratico. Ma oggi riesco a vedere gli aspetti positivi, gli sforzi di un popolo che non va confrontato con il Canada o con gli Usa, ma con il Brasile, col Guatemala. E nel confronto esce trionfatore.Scrive Roberto Goracci nel suo libro “A este dell’Avana”: “Chi viene a Cuba per un paio di settimane se ne ritorna a casa con le stesse idee di quando e’ partito. Se sei di destra, vedrai solo poveracci senza liberta`, che si arrangiano per vivere, sotto il regime di un dittatore assassino. Se sei di sinistra, noterai un popolo allegro e spensierato, che attraversa un momento difficile, ma all’ombra delle sue conquiste sociali, guidato da un capo carismatico”.
Claudio Sabelli FiorettiDa Cuba, sesto giorno
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