Las cubanas tienen mucho culo. Cioè hanno un sederone notevole. Lo sostiene Nelson, l’autista di un’automobile che definire automobile è un grosso azzardo mentre mi porta in giro per la zona occidentale dell’Avana. Sono appena riuscito a riprendermi dalla sorpresa dell`acqua che entra dal fondo della macchina che Nelson prega di chiudere i finestrini scurissimi per evitare che la polizia ci fermi. Non è un taxista autorizzato, è un particular e con la macchina tutta scura i poliziotti, dice, non vedono chi c`è dentro e non lo fermano e non gli fanno la multa. Faccio finta di credere che non sia un gentleman`s agreement. E` il primo giorno di Cuba ed è dedicato a un giro panoramico. Finisco a Soroa, una collina boscosa, una cascata affascinante sotto alla quale farei anche io una doccia massaggiatrice se l`acqua non desse l`impressione di essere fredda. Sulle strade e anche in città sono moltissimi gli autostoppisti. In città vanno il classico gesto col dito (si dice “fare la bottiglia”), in campagna sventolano un biglietto da cinque dollari. Comunque, effettivamente, le cubane hanno un culo notevole e lo mettono in risalto, come ce ne fosse bisogno, con dei pantaloni attillatissimi e a grosse righe verticali.Prima impressione generale. Tanta voglia di privato. Sembra proprio che il comunismo sia qualcosa di innaturale. E naturalmente dispiace. Vado a dormire con un`unica speranza: sbagliarmi.
Claudio Sabelli Fiorettida Cuba, primo giorno
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