da Oreste
Venerdì sera a Sciuscià un piccolo giornalista, con lo squallido sistema della citazione isolata, ha penosamente introdotto don Lorenzo Milani nelle polemiche sulla “scuola privata” di oggi, gabellando per tale quella tenuta gratis a tempo pieno 365 giorni l’anno a otto ragazzini montanari dal prete esiliato a Barbiana, e facendo di lui un “nemico” della scuola statale. Chi ha letto Lettera a una professoressa, L’obbedienza non è più una virtù, Esperienze pastorali, Le lettere di don Milani, la bella biografia scritta da Neera Fallaci (Dalla parte degli ultimi), ecc., può provare solo pena per questi piccoli (o forse solo ignoranti) provocatori. Ma dopo aver subito le calunnie dei preti, le accuse (a torto ma non a caso) di comunismo, la persecuzione della curia di Firenze e del Vaticano, la condanna a causa di leggi fasciste, credo che don Milani non meriti ora queste “rivalutazioni”. Spero solo che gli venga risparmiato l’affronto, possibile di questi tempi, che qualcuno salti fuori a proporne anche la beatificazione.
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