Ogni volta che Berlusconi mente in pubblico, ogni volta che alza il tiro per nascondere le proprie meschinità dietro un filo d’erba, assume una mimica involontaria, automatica: gliel’ho rivista stasera, mentre giurava sui figli che avrebbe difeso la democrazia minacciata dai giudici infiltrati. E’ un tendere i muscoli del collo, é l’affondare il mento tra le spalle, é il tirar su la saliva dagli angoli della bocca, come per impedirle di colare. Come qualcuno che tema l’arrivo di uno scappellotto, da dietro, dall’alto, dalla mano di Dio. Ma quel Dio esiste solo nei nostri sogni, pur abitati con ostinazione. Ogni scappellotto temuto alla fine non verrà, anche se il collo continuerà a rabbrividire. Berlusconi lo sa, e, per questo, ingoia l’imbarazzo.
Nessun commento.
Commenti chiusi.