Chi conosca anche solo superficialmente il Giudice Adriano Sansa può facilmente intuire quanto gli sia costato scrivere l’articolo postato dal sottoscritto a questo blog, nel quale egli annuncia il proprio rifiuto di applicare la legge salva-premier.Per un magistrato come lui, rigoroso fino all’antipatia, questo pronunciamento é certamente drammatico e di svolta, perché stante l’equilibrio tra le forze in campo (pro e contro la Costituzione), l’esternazione potrebbe anche por fine alla sua carriera.La sconfitta del cittadino magistrato contro lo Stato occupato dagli eversori per volere degli italiani, é fin troppo prevedibile (e sarò grato a chi mi smentirà), ma non per questo meno importante e decisiva. Da troppo tempo, infatti assistiamo impotenti alla demolizione della Costituzione e dello Stato di Diritto, obbligandoci a tacere perché convinti che la demonizzazione ingrassi l’avversario. Tuttavia, l’avversario ingrassa anche demonizzando chiunque lo avversi, e quindi non c’é partita. Per questo, dobbiamo dirci che Sansa non é solo: noi saremo idealmente con lui, e ne condivideremo caparbiamente la sconfitta, sicuri che, almeno così, ci resterà qualche cosa di valore da tramandare a quelli che verranno dopo.
Nessun commento.
Commenti chiusi.