da Francesco Falvo D’Urso – Lamezia Terme
A me preme affermare che non esistono buoni e cattivi, così come la cultura cattolica ci ha insegnato. Che è responsabilità di ognuno di noi se una fetta di terra, mare e cielo va a farsi fottere. Ma come coniugare “Il 13 febbraio 1861 data che ogni meridionale dovrebbe memorizzare perché da allora iniziò una resistenza senza quartiere contro gli invasori savoiardi che al Sud nessuno voleva. Da quel giorno nacque la questione meridionale. Il prospero Sud venne saccheggiato delle sue ricchezze e delle sue leggi; venne immolato alla causa nazionale” […], e il nostro mediocre atteggiamento da subalterni? Più che questione meridionale la chiamerei questione conflittuale. Non me ne frega niente di essere considerato un “brutto sporco e cattivo terrone”, tanto non lo sono. Mi sforzo di considerare le mie parti peggiori per integrarle a quelle migliori, cosciente che ognuo ha l’arte di fare il proprio destino.
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