da Pier Franco Schiavone
Caro CSF, quando si rilevi che una legge non rispetti i dettami della Costituzione, a decidere sulla sua legittimità è la Corte Costituzionale, ex art. 134 Cost. Non è il giudice ordinario che deve decidere se una norma è o no costituzionale, altrimenti ciascuno interpreterebbe la Costituzione a modo suo, nel bene e nel male (un giudice legato alla mafia potrebbe sostenere, per esempio, che in base al principio di uguaglianza, il 41bis sia costituzionalmente illegittimo). Può essere sollevata una questione di legittimità costituzionale, questo sí, ma alla fine chi decide è la Consulta e se questa decide che la norma rispetta il dettato della Costituzione, il giudice è obbligato ad applicarla.
Credo proprio che tu stia sbagliando. Ricordo di aver studiato che quando due leggi, palesemente, sono in contrasto, si deve seguire la più alta in rango. Una legge regionale per esempio cede il passo alla legge nazionale. E la legge più alta è quella costituzionale. Tu stai facendo un caso diverso, il caso in cui si debba interpretare la costituzionalità di una legge. Ma quando la legge è EVIDENTEMENTE in contrasto non bisogna aspettare il giudizio della corte costituzionale per scegliere il proprio comportamento. Se una legge dicesse per assurdo che si debbono frustare i rumeni che passano col rosso tu non devi aspettare il giudizio della corte costituzionale per decidere che cosa fare. Questo è quello che ricordo. Ma non c’è qualcuno di più freschi studi? (csf)
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