da Gianni Guasto, Bogliasco
E’ sempre così: nelle relazioni ai congressi, negli articoli scientifici, nei “pezzulli” per il quotidiano, dove prima che Paolo Crepet ci facesse passare di moda per sfinimento, noi “psicocosi” eravamo come il prezzemolo, c’é sempre uno che ti dice che non hai più di mezz’ora, di dieci cartelle, di sessanta righe, o di cinquecento battute.Io, alla fine ho imparato. Se provo a scrivere quello che ho in mente, e poi a ridurlo pazientemente nel formato richiesto, novantanove su cento ci sta. E lo stile, migliora: provare per cr.
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