da Vincenzo Rocchino, Genova
Vinto il mondiale, lasciò la nazionale per almeno tre buoni motivi: era sulla cresta dell’onda; sarebbe stato rimpianto durante gli imminenti europei; sarebbe stato accolto a braccia aperte dagli amanti della pedata (con ingaggio favoloso da parte della Figc) in vista dei successivi mondiali. Così è stato. Chiamatelo fesso.
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