da Giovanni Sabelli Fioretti
Ieri si è molto parlato di recuperare un senso di legalità che ormai è un “di più”. Si è parlato del dovere del cittadino di partecipare alla vita politica del proprio paese e di avere il coraggio di dire “no”, se “no” dev’essere. Si è molto (molto!) parlato di quello che sta succedendo nel nostro paese a causa di Berlusconi. Oggi la mia sensazione è di vivere in un manicomio, con tanti infermieri che, quando dici “non sono d’accordo” cercano di convincerti che sei solo un pazzo. O una persona volgare.Mi sembrava che fino al giorno prima della manifestazione la questione fosse: riusciranno 3 persone e un micro partito a radunare almeno 10.000 persone in una piazza contro questo Governo? La risposta è stata – dopo aver riempito piazza Navona con 100.000 persone: avete infangato la repubblica. Siete spazzatura. Volgari!
Caro figlio (staccare) mi pare proprio che oggi al regime della maggioranza si stia affiancando un regime dell’opposizione. Non mi è piaciuto il linguaggio leghista di Sabina Guzzanti ma non mi è piaciuta nemmeno la mediazione giornalistica. I quotidiani hanno raccontato un’altra piazza Navona dilatando a dismisura due frasi e dimenticando tutto il resto. Questo significa tradire la professione, ammesso che il giornalismo sia ancora una professione che possa essere tradita. (csf)
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