da Pier Franco Schiavone
Ma come, ha pensato, sono Senatúr di uno Stato estero, sono padre della patria, ho fatto una secessione a cui hanno aderito quattro fessi cornamuniti e Zhirinovski, avevo dei debiti che pagavo col quinto dello stipendio e ora (eh, eh, eh) non li ho più, non ho studiato e non so nulla, confondo gli Ebrei di Babilonia con i Lombardi alla prima crociata, però sono come l’uccellino della barzelletta sul rinoceronte infuriato: faccio un rebelot!; insomma, io, il Senatúr, ho deciso che mio figlio, quello bello, quello che, prima o poi, sarà diplomato, il più simile a me per aspetto fisico e vuoto pneumatico, erediterà la Padania, e questi me lo bocciano? Terún!
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