da Paola Altrui, Roma
Caro Olivotti, non nego che qualche magistrato possa agire con superficialità o in malafede; ma la sentenza da costui emessa è pur sempre impugnabile (mentre, per dire, il danno causato da un chirurgo incompetente o senza scrupoli può risultare irrimediabile). Torniamo sempre al punto di partenza: l’introduzione di test psicoattitudinali è in grado di prevenire l’ingresso in magistratura di persone disoneste? Vorrei solo che rifuggissimo dalle generalizzazioni, e riconoscessimo che in alcuni casi le distorsioni dipendono dall’operato singolo magistrato (sul quale dovrebbe intervenire il capo del suo ufficio prima, e il CSM poi), ma in molti altri da una consolidata carenza organizzativa e strumentale; la quale, perpetuando le disfunzioni e dilatando all’eccesso i tempi della Giustizia, legittima il ricorso a misure “emergenziali” assolutamente pretestuose e inutili, se non dannose. La legge Cirielli ne è un perfetto esempio.
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