da Michele Lo Chirco, Donnafugata
Mi permetto di ampliare quanto citato dal signor Guasto (ho appena finito di leggere il libro in questione): “Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti Gattopardi, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra”. In verità Don Fabrizio si riferisce alla classe nobiliare siciliana nel suo colloquio con il rappresentante piemontese Chevalley, che gli rappresenta le meraviglie dei nuovi regnanti: l’autore scriveva questo libro nell’autunno 1956, e dopo cinquant’anni la validità del detto è ancora attuale.
Nessun commento.
Commenti chiusi.