Ci sono delle pubblicità divertenti e delle pubblicità odiose. Non è una considerazione sciocca come si potrebbe pensare di primo acchito. Perché tutte le pubblicità dovrebbero secondo me essere divertenti. Se non sono divertenti può succedere come succede a me quando mi imbatto in una pubblicità odiosa: cambio canale. Subito, al primo frame. Quando vedo per esempio quel ragazzino che sbatte per terra il suo cellulare e corre per casa strillando, a me viene in mente come prima cosa che ha dei genitori pessimi e poi che debbo subito trovare il telecomando per liberarmi di lui e del mio Iphone. E invece mi piace da morire quella pubblicità delle Golia in cui c’è l’orso che viene risucchiato dalla finestra e piomba a sedere sul divano insieme al padrone di casa. Quando arriva l’orso io rimango rapito e non stacco gli occhi dal televisore forse sperando che ci sia un altro episodio della serie. Ci sono pubblicità che ti fanno odiare il prodotto ed altre che ti fanno venire la voglia di correre a comprarlo. Ed ecco l’idea. Perché ognuno di noi non segnala i suoi odi ed i suoi amori? Comincio appunto io. Odio Iphone. Amore Golia. A voi. Chissà che non ne nasca un indice di gradimento della pubblicità.
Odio profondamente la pubblicità di medicinali contro la diarrea, sugli assorbenti, su come attaccare le dentiere. Soprattutto all’ora di cena o di pranzo.
Più facile forse dire quali sono quelle davvero odiose. Per esempio, quella della De Cecco con Claudia Gerini che va al ristorante con il suo pacco di pasta De Cecco e dice al cameriere mostrandogli la confezione di spaghetti De Cecco: “Sc’avete questa?”. Chi non va al ristorante portandosi qualche ingrediente del pranzo o della cena? Appurato che ‘sce l’hanno’ lei, ammiccando alla coppia del tavolo accanto, ordina al cameriere: “Allora, carbonara per tutti!”. Giusto il tempo di cottura al dente, la pasta è servita e i commensali, per dire che è proprio buona, fanno l’orrendo gesto (visto fare purtroppo anche dai bambini in altre réclame) di ruotare il dito indice di una mano in una guancia. Inguardabile. Non compro più De Cecco.
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