Una ventina di anni fa Fabrizio Carbone, mio amico, ex collega a Panorama, frequentatore molto assiduo di questo blog, uomo molto attento alle politiche ambientaliste tanto da passare metà dell’anno in una casetta su un lago finlandese, scrisse un post che conteneva questa frase in relazione a come venivano puniti in Finlandia gli automobilisti che superavano i limiti di velocità:
Multe per eccesso di velocità? Sono rare in Finlandia perché c’é molto autocontrollo. Ma se succedesse ecco il punto: si paga a seconda del reddito. Il poliziotto che ti ferma per strada ti chiede la tua carta dove risulta chi sei, che fai e soprattutto quante tasse paghi. Se sei un super ricco paghi una multa che non se la dimenticheranno neppure i tuoi eredi. Se sei un pensionato al minimo (1500 euro al mese) paghi pochi euro.
Perché dico ciò? Perché secondo me questo è un principio giustissimo. Secondo me tutte le multe per contravvenzioni al codice della strada dovrebbero essere proporzionali al proprio reddito. Parcheggi in divieto di sosta? Sai che cosa ti frega se sei un milionario di pagare una multa di qualche euro. Anzi lo consideri quasi il pagamento di un diritto di parcheggio. Ma se devi pagare due o tre mila euro cominci a pensarci la prossima volta. Stessa cosa se passi col rosso, se vai in direzione vietata, se guidi sulla corsia di emergenza. Pensate che bello: le casse dello Stato rimpinguate da coloro che non sanno essere ligi alle leggi. Conversione ad “u”? Cinquemila euro di multa se guadagni cinquemila euro al mese. Sorpasso vietato? Diecimila se sei presidente della Fiat. Un sogno.
I Finlandesi contrariamente a quanto si fa da noi – oltretutto previsto dalla nostra costituzione – applicano in modo serio il criterio della proporzionalità delle multe in base al reddito di ciascuno . Condivido la proposta. giuseppe moncada
Credo che applicando un simile principio il ricco (che non sono io) per simmetria avrebbe diritto a chiedere maggiori servizi in quanto, pagando più tasse (se non le paga ovviamente va sanzionato)contribuisce maggiormente alla collettività (per quale motivo uno che paga tot tasse dovrebbe accettare di essere curato come un cittadino qualunque?). Per quel che ne ho capito io il welfare funziona come accordo tra le parti sociali, per cui il ricco paga la multa come il povero e la sanità pubblica si occupa del povero come del ricco (che poi la realtà offra miriadi di storture non ritengo abbia a che vedere con il principio). Grazie per lo spunto di discussione
Stiamo parlando di multe, non di tasse. Multe proporzionali al reddito. Esattamente come le tasse sono proporzionali al reddito
Il punto è sempre il solito: in Italia capita spesso che la ricchezza esibita (o percepita dagli altri) non sia proporzionale al reddito dichiarato. Esperienza diretta, giusto come esempio puntuale: siamo rimasti esclusi dalla graduatoria per i posti all’asilo mentre è entrata gente che accompagna i bimbi con SUV da 100 k€ e stili di vita chiaramente non compatibili con ISEE sufficientemente basso per accedervi.
Si potrebbe legare l’entità della multa anche alla cilindrata dell’auto!
lanciate una petizione!
Mmmm. Non so. Con questo criterio si potrebbe anche pensare di punire con una condanna penale più lunga chi è più giovane, che è più ricco di giorni, rispetto a chi è più vecchio. Fai una truffa? Se sei giovane 5 anni, se sei 65enne solo 1. Perché per te quell uno pesa come i 5 per un giovane.
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