Vi ricordate i vecchi tempi? Che nostalgia. Il blog d’antan. Quello in cui tanta gente si raccoglieva intorno ad un pazzo, o ad un gruppo di pazzi, e tutti i santi giorni si scriveva, si scambiavano opinioni, esperienze, idee. Che meraviglia. Io non ricordo nemmeno quando iniziammo. Ricordo solo che mi inventai il blog perché vidi che dal 1999 lo stava facendo Barbara Palombelli. E mi piaceva. E mi faceva rabbia. L’archivio nel nostro blog risale al settembre del 2001, venti anni fa. In questi giorni mi sono precipitato come un archeologo a cercare il primo post pubblicato. Ma niente da fare. Introvabile. Poi ho scoperto che tutto risale grosso modo all’agosto dello stesso anno quando aiutato da Luca Di Ciaccio e da Barbara Melotti riuscii a mettere su l’impresa. Il post più vecchio che ho trovato riguardava il diabete che io allora non sapevo ancora di avere. Eravamo pochi all’inizio ma pian piano raggiungemmo quote impensabili per allora. Trentamila frequentatori al mese con uno zoccolo duro che si aggirava sui 200 amici. Scrivemmo anche un libro (“La mia vita è come un blog”) con il quale non riuscii a vincere il Nobel . Ma scorro i nomi e quasi mi viene da piangere. Primo Casalini, come un padre putativo. Silvia Palombi, la rossa. L’avv. Lina Arena, che aveva un solo scopo nella sua vita, dire che io non avevo capito niente di niente. Aldo Abuaf che aveva una moglie nera ma proprio non ce la faceva a non essere razzista. La suora missionaria in Africa della quale mi ero perdutamente innamorato prima di scoprire che era uno scherzo. E poi Giselda Papitto che si ergeva a difensora del movimento neneista (non conoscete il neneismo? Vogliamo farci del male?), Gianni Guasto, il nostro infiltrato nella Sanità, ma quella di sinistra, Pino Granata, il ras del mondo della fotografia. Al nostro blog scrivevano anche colleghi giornalisti come Valeria Gandus, Toni Capuozzo, Filippo Facci, Mattia Feltri, Bianca Stancanelli, Nunzia Penelope, Santi Ursu, Christian Rocca, Peter Freeman. Oppure cantanti (Baccini, Tito Schipa jr), scrittori (Pennachi). Ci scriveva soprattutto Piergiorgio Welby che, mandandoci un post dietro l’altro, uno mi divertente dell’altro, visse nella nostra ideale comunità gli ultimi anni tremendi della sua vita prima di riuscire a farsi concedere la dolce morte.
Tutti leggevano attentamente quello che ogni giorno scrivevo e poi intervenivano, quasi sempre per dire che non capivo un belino. Però nel trattarmi male ognuno aveva le sue idee e litigavano non sul perché (trattarmi male era scontato) ma sul come (dibattito vivace). Spesso ci vedevamo, organizzavamo degli incontri, qualcuno veniva a trovarmi in montagna (ricordo Silvia, Muin Masri, Ceratti, ma ne dimentico molti), oppure ci davamo appuntamento ai grandi appuntamenti di piazza San Giovanni. Tutto questo è praticamente finito. Dove siete finiti Paola Ragone, Isabella Guarini, Matteo Tassinari, Pier Franco Schiavone, Vittorio Grondona, Francesca Nardi, Federica Pirrone, in quale meandro degli inutili e scostumati social vi siete infilati.
Dove sia finito Domenico Di Franco, Mimmo, lo so. E’ qui, abita in Trentino, in un paese vicino al mio.
hai ragione, facebook ha divorato tutto, in confronto il blog era un salotto letterario. perché non troviamo più il tempo di fermarci come facevamo?
MA VOGLIAMO PARLARE DEL FENOMENO JHONNY HONDA ?
Vedo che ho lasciato un ricordo indelebile
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