Leggo e trascrivo un piccolo paragrafo dell’articolo di Eugenio Scalfari sulla Repubblica di oggi.
“Ho ricordato la scorsa settimana che ciascuno di noi fin da quando vive se stesso è agganciato al proprio Io che determina il se stesso di Cartesio in una fase nella quale la libera servitù di Étienne de La Boétie ha un privilegio storico che dovrebbe insegnarci molte cose. Ne ho parlato con Conte. Mi è sembrato sensibile all’insegnamento di Montaigne e di Étienne de La Boétie.”
Dite quello che vi pare. Io adesso sono già più tranquillo.
Avevo nostalgia dei brevi, ironici commenti di Sabelli Fioretti.
intellegibile
Domenica scorsa ,a distanza di 24 ore dal licenziamento vergognoso di Carlo Verdelli, e dopo aver parlato con il nuovo direttore Molinari, aveva verificato e poteva assicurare i lettori , che la cifra ideologica e politica ‘liberal socialista ‘di Repubblica era rimasta la stessa . Dopo 24 ore . Ho smesso di comprare Repubblica.
Se ha scritto quanto riportato evidentemente si crede in una diversa dimensione e concordo con Paolo: Povero!
Chiarissimo e assolutamente condivisibile
Povero
Evidentemente Scalfari si rivolge ai geni e scienziati: al popolo che legge Repubblica, no!
Appena letto quanto hai riportato: mi sono cresciute due orecchie enormi! Tipo asino. Resto interdetto, non ho capito una mazza.
Ma chi è ‘sto Cartesio, quello del copulo ergo sum?😜
Gesù soccorrerai tu Etienne e René che si rivoltano nella tomba?
Questo articolo mi rimanda indietro nel tempo, esattamente a “cogito ergo sum” di Cartesio, studiato in filosofia . Credo sia una delle poche nozioni rimastemi : il nostro io legato alla consapevolezza che abbiamo di noi stessi e che ci accompagna per tutta l’esistenza. Per il resto …non saprei!
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