Puntata commovente e toccante del nostro viaggio in Vietnam. Ma prima debbo dirvi qualcosa dell’agenzia Viaggi Solidali che ha organizzato il tutto. Con loro sono già andato in Zambia, in Mali e in Argentina. Le loro mete sono sempre molto interessanti e i loro programmi sono sempre molto attenti all’aspetto sociale prima che a quello turistico. Viaggiando con loro si riesce ad avere una idea reale del Paese al di là degli stereotipi. Con Viaggi Solidali ho visitato missioni, progetti di sviluppo di realtà locali. Ho mangiato per terra nelle case dove vivevano ragazzi che avevano avuto problemi di droga. Ho dormito e mangiato in comunità create da preti coraggiosi o da volontari di vare ong.
Viaggi Solidali non è una agenzia economica. La sua peculiarità è in quello che ti fanno vedere. In Vietnam per esempio abbiamo passato più tempo fra le risaie e gli orti dei contadini delle montagne del nord che fra gli eleganti grattaceli del sud. Inoltre, nella somma totale da pagare c’è sempre una quota da destinare ad un progetto di solidarietà. Per il Vietnam la quota era di 70 euro a persona da versare ad un orfanotrofio di Huè condotto da monache buddiste. E così siamo andati a trovare i 150 bambini e la monaca capa dal nome impossibile,Tich Nu Minh Tu. Abbiamo mangiato con loro, abbiamo fatto le coccole ai piccolini, abbiamo preso in braccio Annhien, Nam, e loro ci sorridevano e non volevano più mollarci e volevano continuare a giocare con i loro ditini sull’Ipad e ci cantavano le loro canzoncine. È stata un’oasi di serenità e di allegria a metà del viaggio. Siamo risaliti sul pulmino portandoci dietro i loro sorrisi non potendoci portare via i piccoli vietnamiti.
ottima iniziativa. ne terrò conto per il prossimo viaggio
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