Come direbbe un avvocato azzeccacarbugli, non v’è chi non veda che la situazione politica in questo momento di consultazioni e di tentativi di fare un governo sia piuttosto complicata e vicina allo stallo finale. I veti incrociati non consentono di essere speranzosi. E d’altra parte sono veti abbastanza giustificati. Di Maio non vuole nemmeno stringere la mano a Berlusconi e Matteo Renzi non vuole stringere la mano a Di Maio. Ricambiato. Salvini è talmente contento del successo che stringerebbe la mano a tutti ma ha la palla al piede di Berlusconi. E non lo vuole mollare. Quindi: Renzi-Di Maio no. Di Maio-destra no. Salvini-Di Maio no. Renzi-lega-Forza Italia no. Renzi-Salvini non se ne parla nemmeno. Renzi-Berlusconi non bastano i numeri. Che fare? Elezioni? Berlusconi ha in mano la soluzione. Visto che teme le nuove elezioni come la peste più ancora di quanto le temano i dem, deve riuscire a favorire un governo che lo veda protagonista, anche per non correre rischi come imprenditore preoccupato per i suoi affari televisivi. Ecco la soluzione. Berlusconi favorisce una scissione di Forza Italia. Lui si tiene un piccolo partito personale, con i suoi fedelissimi. E vara un partito di destra guidato dal più leghista di Forza Italia (Giovanni Toti) e dal più berlusconiano della Lega (Roberto Maroni). Chiamiamolo Forza Lega. E’ fatta. Forza Lega-Lega Italia-M5S hanno finalmente i numeri. Di Maio può finalmente fare un governo con la destra (contento lui!) senza dover stringere la mano a Berlusconi che continuerebbe, con un tenue appoggio esterno, a rimanere nel gioco, rinunciando (magari solo a parole) alla leadership della destra, accontentando contemporaneamente Di Maio e Salvini. Chi diventa primo ministro? Beh, fate qualcosa pure voi, io ho fatto già abbastanza.
Casini? Gentiloni?
Dell’Utri non può, se no era il raccordo perfetto. Forte radicamento al Sud come i 5Stelle e legato alla destra amata anche dai leghisti.
Un film horror per una situazione horror in un paese horror .
Amico mio, ascolta un cretino: Maroni Presidente del Consiglio, governo M5S e Lega con un pezzo di Forza Italia di Toti. Due/tre sottosegretari ed entra pure la Meloni. * Berlù fa la voce grossa, urbi et orbi sui giornaloni al tradimento, e a sera convoca Maroni ad Arcore dandogli la lista dei ministri… Salvini, che non è gnocco, re-intriga la lista a modo suo, el Siculo non aspetta altro, e il nonno è nel sacco… **la realtà, a volte, supera la fantasia!!!
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