Ma non basta. Leggete quello che ha scritto Matteo Salvini su Facebook. «Via legge Fornero e spesometro, giù tasse e accise, taglio degli sprechi e spese inutili, riforma della scuola e della giustizia, legittima difesa, revisione dei trattati europei, rilancio dell’agricoltura e della pesca italiane, Ministero per i disabili, pace fiscale fra cittadini ed Equitalia, autonomia e federalismo, espulsione dei clandestini e controllo dei confini”. Non notate qual cosa? Che fine ha fatto la flat tax che la faceva da padrona nei programmi della Lega? E’ scomparsa anche lei insieme al reddito di cittadinanza che la faceva da padrone nei programmi del M5S? Potenza della voglia di governare!
Ma come rosicate voi de sinistra ehhh… potere al popolo 0,001%: ma non vi domandate mai che la “ragione” possa essere, talvolta, da qualche altra parte ?!”?!
Il derby chi l’ha vinto?
…i narcisi con la puzzetta sotto il naso, non cambieranno mai!!!
Se lo stanno giocando, Andrea: martina, cuperlo, francischiello, el francarotto, gigi il fenomeno eccc tutti mirano a fare il centravanti. E’ che non si sono accorti che stan giocando con una anguria. Il pallone ce l’ha un altro !!!
Il potere è una droga. E per averlo il politico, qualsiasi politico, rinuncerebbe ad ogni cosa, perfino agli ideali; figuriamoci a un punto del suo programma economico.
Ah, i giornaloni de sinistra… Oggi il Marcolino del Fatto si supera: …”il Commentatore Unico del Giornalone Unico scopre che tutto è cambiato e si sente un tantino spiazzato. Gli mancano le parole per raccontare la novità. E si arrangia come può, oscillando fra il servo encomio e il codardo oltraggio, con l’aggiunta di una categoria che nemmeno il Manzoni poteva prevedere: il bilioso rosicamento… Francesco Merlo è inconsolabile. Ancora una volta gli elettori non hanno seguito gli amorevoli consigli di Repubblica. E lui se lo spiega con argomenti a metà fra il colonnello in pensione e la beghina anni 50: i vertici delle due Camere sono finiti in mano “agli “estremisti, agli squinternati d’assalto, ai campioni delle insolenze, dello sberleffo e dello sbeffeggiamento”, insomma alla “diarchia del populismo che governerà l’Italia”…” Dove andremo a finire, signora mia: ma l’ha visto quel terrone di Di Maio, “che fu commesso allo stadio di Napoli” anziché starsene comodamente a Parigi (che è sempre Parigi) con un mega-contratto con Repubblica e poi, una volta in pensione, tornare nell’attico a Roma a sudare come consulente Rai su non si sa bene cosa per la miseria di 240 mila euro l’anno? Pensi, signora mia, che quel cafone di Pomigliano d’Arco osa persino vincere le elezioni senza chiedere il permesso alla sinistra e al suo Merlo, che lo schifano perché fino a 25 anni aveva un lavoro precario…” Ne conosco altri! Amen.
Potere al Popolo – Nelle elezioni politiche del 2018 la lista ha ottenuto l’1,13% dei voti per la Camera e l’1,05% per il Senato (Fonte Wikipedia). E’ poco, ovvio, ma ha incominciato bene. I programmi elettorali dei politici sono tutti belli e appetibili, ma fin quando saranno in mano al massimo a due o tre partiti o coalizioni gli unici tagli che potremo notare saranno quelli dei diritti dei più deboli. Io penso che alcuni paletti sarebbero utilissimi per il bene sociale complessivo di un paese, ma solo in un sistema proporzionale completo che porti in parlamento tutta la volontà popolare.
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