Dice Massimo D’Alema: “Se i cittadini pugliesi mi chiederanno di candidarmi io mi assumerò le mie responsabilità”. Tradotto: “E’ vero, mi candido”. Perché se non è così bisogna chiedersi: “Quanti debbono essere i cittadini pugliesi che glielo chiedono?” E anche: “Come glielo debbono chiedere? Per posta? Per uozzap? Per telefono? A voce?” E poi: “Come si fa a sapere se sono veramente pugliesi e non i soliti cinesi che sono stati tanto utili nelle primarie di sinistra?”
…Ma chi vuoi che gli chieda ancora qualcosa…tanti anni fa a Torino alla fine di un suo comizio andai a salutarlo e nello stringergli la mano gli sussurrai all’ orecchio: Massimo qui bisogna fare la Rivoluzione, subito…mi guardò un po’ trasognato…la Storia del dopo la conoscono tutti…come dicono a Roma: a da venì baffò…
Mi piacerebbe conoscerlo uno che chiede a D’Alema di rappresentarlo.Esiste davvero?
con il solito intelligente sarcasmo Sabelli Fioretti ha risposto alle domande che molti di noi si erano poste
da noi i morti che camminano non muoiono mai
D’Alema brilla come statista rispetto ai nuovi politici, al massimo provincisti
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