E’ un miscuglio gigantesco di cozze XXL, di salsiccette, di pezzi di maiale che dovrebbe essere cotto con pietre bollenti sotto terra. Si chiama curanto ed è il piatto principale dell’isola di Chiloe dove ci siamo trasferiti provenendo da Punta Arenas, un po’ in macchina e un po’ con le solite due o tre orette di aereo. Curanto: statene lontani e mi ringrazierete. E’ una cosa tremenda, gnucca, marmorea, che ha impegnato il mio stomaco come non avrebbe fatto nemmeno una pizza con l’ananas.
Il curanto è una punizione divina. Anche i cani ai quali abbiamo portato il doggy bag con i resti hanno detto: non si potrebbe avere un brodino? Per il resto, bene. Abbiamo visto le vecchie palafitte, i fiordi, i vulcani. Domani vedremo vecchie palafitte, fiordi e vulcani. E ripenseremo alla storia dei 19 chiloti (si dice così, non è colpa mia) che saputo nel 1843 che i francesi erano partiti con una nave per andare a prendere possesso della zona del canale di Magellano, salirono su una goletta ed intrapresero una Coppa America ante litteram. Approfittando del fatto che conoscevano le coste piene di isole e di fiordi meglio dei francesi, li raggiunsero, li precedettero di un giorno e piantarono la bandiera del Cile. I francesi ci rimasero male ma siccome sono antipatici a tutti, nessuno protestò. Per oggi basta, ma siccome mi è rimasto del tempo, ne approfitto per presentarvi i miei compagni di viaggio. Il primo si chiama Ezio Bechis, è di Torino e faceva, quando lavorava (si fa per dire) all’Enel, il sindacalista. E’ un maniaco dell’arte del fare la valigia. La fa e la disfa una decina di volte al giorno. Mette in ordine chiunque gli passi a meno di un metro di distanza. E’ il mio compagno di stanza e mi imbroglia sull’ora di partenza la mattina facendomi sempre dormire un’ora di meno. E’ l’unico uomo al mondo che prima di lasciare la stanza dell’albergo rifà il letto. E’ stato nominato capogruppo a sua insaputa solo per il gusto di non dargli mai retta. Guida la macchina con il cambio automatico come un elefante andrebbe su uno skate board. E’, sostanzialmente, un pazzo. Floriana Raggi è di Sant’arcangelo di Romagna. Pur non essendo né vegana né vegetariana, si nutre di semi, di mandorle e di uvetta. Ha la passione del miglio. Quando entra in un ristorante, anche cileno, chiede “quattro chicchi di miglio all’amatriciana”. Ha voce esile e vellutata. Appena vede un museo ci si butta dentro con un entusiasmo che nemmeno una ninfomane avrebbe incontrando Rocco Siffredi. E’ sostanzialmente una pazza. Anna Annunziata, ha voce roca e roboante. Vive dalle parti di Sandro Bondi e di Verdini. E’ litigiosissima e pericolosa quando le saltano i nervi. Conosce a memoria la storia del partito comunista dalla scissione di Livorno alla scissione della Leopolda. Se la incontrate non intralciate il suo percorso. Sostanzialmente, è una pazza. Annalia Sabelli Fioretti, è mia sorella. E’ venuta in Cile con un unico scopo: comprarlo. Ha cominciato dai magneti da attaccare al frigorifero ed ha proseguito con le palle di vetro con la neve dentro. E’ una acquistatrice compulsiva. Per i nipotini infanti ha comprato in Cile praticamente un corredo a 12. E’ una pazza anche non sostanzialmente. Barbara Mainero, di Cuneo (basterebbe questo), rossa di capelli (è l’unica rossa naturale con la ricrescita), alta (si fa per dire) circa 1,40. E’ la nostra mascotte. Molti la scambiano per un pelouche. Grazie al rapporto altezza del corpo/ampiezza del passo, è l’unica in grado di affrontare grandi scalate. E’ una nativa digitale. E’ l’unica del gruppo che sa usare un telefonino. Una pazza.
Ecco, con questi qui io ho messo in gioco la mia vita.
ma tu sei normale? Mi pare di no, se mi ricordo bene
Il sesto membro del gruppo, che chissà perché non si descrive mai, è il più pazzo di tutti. Claudio Sabelli Fioretti, giornalista youtuberos in perenne vacanza, inizia il 70% delle sue conversazioni con la frase “dove è …” e il 30% ” qual è la password?”. Perennemente in cerca di quello che ha perso, si autoconvince sempre che qualcuno glielo nasconda. A differenza della sorella che ha le mani bucate, lui non compra mai nulla e quel poco che acquista è da lettino di psicoanalisi: – un set di agli giganti – patate a ferma di pene multicolori – cappello da notte con pon pon di ruvida lana di guanaco – serie di mohai nanetti che la moglie tedesca butterà subito in un cestino. Come un negriero, costringe il gruppo a continui planking, ennesimo segnale del suo disagio senile. Si spaccia per viticoltore cercando di vendere il suo vino ad alta quota alle più rinomate cantine cilene e come sedicente orticoltore contesta agli esperti cileni il modo in cui si pianta l’aglio. Il suo divertimento maggiore? Prendere per il culo tutti quelli che gli stanno vicino, come la dolce Barbara che pur essendo la sua vittima preferita, è sempre all’altezza. Si esprime in un fluido spagnolo mettendo la “s” alla fine di ogni parola italiana. E lo fa anche con le guide italiane! Per la cronaca, l’unica parola in spagnolo che che ha imparato in 20 giorni è “basura”. Con il suo compagno di letto Bechis, ingaggia duelli verbali all’ultimo urlo, soprattuto sulla toponomastica delle città e sull’orario dei raduni. E per finire, in spregio alla fratellanza di gruppo, si é scolato da solo un’intera bottiglia di champagne rosè. Anna Lia Barbara
Sei in compagnia di fantastici pazzi . Che a loro volta sono in tua compagnia . Un avventura meravigliosamente pazzesca di cui vi potrete lamentare nei decenni senza mai annoiare nessuno … mi hai fatto venire voglia di andare a piedi da Buenos Aires a Bogotà . Ma mi basterebbe fare Roma Atene . Un abbraccio
Le voglie sono fondamentali
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