Planking al tropico del capricorno
Sempre nel deserto siamo. O meglio nell’oasi di San Pedro de Atacama. Ricordate? Il paesetto fatto di adobe che somiglia ad un paesetto africano. In realtà sembra un misto fra Woostock, Goa, Puerto Escondido e la Giamaica. Ieri sera abbiamo cenato in albergo sui bordi della piscina (si fa per dire) e della jacuzzi (sempre per dire). Mangiato bene. Io ho preso un pesce fresco ma tutti si chiedevano come potesse essere fresco un pesce pescato fra le dune. Era una trucha, una trota, buonissima. E ho assaggiato anche il pisco, bello tosto.
Oggi i nostri compiti di perfetti turisti ci portano alle lagune. Cioè ai laghi salati. Il primo è quello che ci promette una salina e tanti fenicotteri rosa. Ma la salina non era bianca che è il fascino delle saline e i fenicotteri rosa erano rosa ma erano sparsi in una quantità esagerata di ettari. In compenso abbiamo scoperto che i fenicotteri che vivono nei laghi salati muoiono di ipertensione. Vita media venti anni mentre quelli che stanno chiusi tranquillamente negli zoo arrivano fino a quaranta. Sarebbe corretto che gli offrissero la possibilità di scegliere. Abbiamo preso tanto sole e tanto caldo. Protezione mille e via andare. C’è sempre l’aspetto positivo di ogni cosa. Sempre procedendo verso sud siamo arrivati a quota 4.300 di altezza proprio sotto uno dei 40 vulcani che costituiscono una corona attorno a due splendide lagune blu. Sono vulcani tranquilli, buoni, sereni come la mia Billie. Solo un paio di anni fa c’è stata una eruzioncina simpatica, niente di drammatico, da parte del Villarica. C’è stato anche un terremoto, in realtà un terremotino, poche vittime più per lo tsunami a Valparaiso che per le case cadute, anche perché le case qui non cadono perché i cileni, gli originali, costruiscono tutto antisismico, mica come…Attraversiamo un grande territorio coperto di pietra liparita e già mi sono sentito a casa. Liparita, come Lipari, capito? Isole Eolie o Lipari come ci hanno spiegato a scuola. Pietra molto soffice e leggera, proprio come la pomice di Lipari. Arriviamo alle due lagune, belle per carità, ma insomma, laghi. Laghi blu, d’accordo. Sotto i vulcani di sei mila metri, d’accordo. Comunque mangiamo in una trattoria e poteva andarci peggio. Giornata di seconda categoria dopo la serie A di ieri nella Valle della luna. Però abbiamo passato il tropico del Capricorno e abbiamo fatto la foto classica, quella che il nostro gruppo fa sempre, l’anno scorso l’abbiamo fatta in Argentina sulla routa 40, tutti sbracati sull’asfalto bollente come fossimo morti. La guida, Gabriele, ci dice che si chiama “planking” ed è molto di moda. Mai avremmo immaginato di essere alla moda. Il gruppo si comporta bene. Ezio, il sedicente capogruppo, è sempre molto sedicente. Barbara resta della sua altezza che non è moltissima. Floriana ha mangiato oggi la quinoa (spero si scriva così) ma si è lamentata perché dice che a Cesenatico la fanno meglio. Anna freme perché è in attesa della Grande Litigata, fenomeno che contraddistingue i suoi viaggi oltreoceano. E Annalia continua a perdere roba sostenendo che non è vero. Ma che fatica divertirsi!
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