Rispondo qui all’articolo che ho letto oggi su Il fatto quotidiano in merito al “caso” Diletta Liotta. La mia risposta è molto semplice. Fermo restando che una giornalista deve sapere i rischi che corre se decide di tenere foto nude e video erotici sul proprio telefonino, e fermo restando che nessuno è legittimato a diffonderli, la “manina” della Liotta ha una risposta molto più semplice di quella che lei dottor Sabelli Fioretti ha dato: ha mai camminato con una gonna lunga su delle scarpe tacco 12cm? E’ mai stato in equilibrio precario scendedo scale ripide e contemporaneamente cercando di parlare di un argomento “serio” senza cadere rovinosamente sul palco più “famoso” d’Italia? Temo di no… ecco, portare un paio di tacco 12cm con una gonna lunga può essere sinceramente pericoloso e scomodo. Allargare la gonna, che per altro è provvista di spacco proprio per questo motivo e non solo per far apparire la donna che la indossa sfacciatamente sexy, serve al 90% a questo scopo. Il restante 10%, forse, serve a quello che ha scritto lei. Buon Festival !
Scusate, se lo metto qui, ma non riesco ad inserire il post…
La Rosina dei Branchi. Claudio, ho letto il tuo articolo su il Fatto Quotidiano: bene, bravo, ma vorrei un bis. Quando scrivi, …”e allora la sua manina correva là a riaprire quello che la legge di gravità chiudeva rendendo vani gli sguardi maliziosi di quei porcelli degli italiani” mi sovvien, chissà perchè, la stessa manina che a volte (non spesso e non sempre) tende/va ad aprire sul petto, la camicetta dallo spacco inguinale di quella giornalista direttora del Tg3, ora in libera uscita diciamo. Lo so che toccarti la Bianca è da fucilazione, ma credimi, per quanto brava, ho smesso di seguirla proprio per quello. Anche perchè, pora fiola, la ze lìsia come la Rosina dei Branchi.Tanto dovevo, e tanto ho scritto. Adesso vedi tu a capire, se il tuo occhio allenato percepisce e condivide la malizia del mio. Stammi bene e accatasta legna, che l’inverno prossimo si preannuncia più lungo e rigido di questo. Ciao.
L’articolo su “il Fatto” l’ho amato dalla prima riga. Contro il politically correct non abbiamo alcuna speranza: hai ragione e ragione e ragione e ragione… . Le “donne selvagge” sono quanto di più utile sia apparso per farci scannare ulteriormente fra chi raccoglie briciole. Complimenti per il coraggio per averlo pubblicato (su un quotidiano, i social non li frequento) e grazie di averlo scritto. Ovviamente non ho intenzione di vedere le immagini a cui ti sei riferito, mi basta la tua descrizione: a ben guardare (non a guardare lo spacco inguinale) il tema centrale è l’impossibilità tutta contemporanea di esprimere una minima critica ad una donna….
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