Sembrerebbe una idiozia eppure è contenuta nelle 76 pagine dell’ordinanza del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Le vigilesse di Venezia non debbono usare rossetti vistosi, unghie troppo laccate, capigliature eccentriche o capelli troppo lunghi, orecchini con pendenti, tatuaggi visibili. Il look obbligatorio non è solo prerogativa di Daria Bignardi, direttrice di Rai3 (e ne ha tutto il diritto guidando un ente che fa dell’immagine una delle sue prerogative principali). Adesso speriamo che anche gli altri sindaci non seguano l’esempio. Lasciamo tranquille le vigilesse di Napoli, Roma e Milano. Che vestano come vogliono. Raccomandiamo loro solo di non uscire col tacco 12, non per una questione di look ma perché negli inseguimenti non sarebbero adatti. Comunque ci sono dei vuoti: ciglia finte? collane? braccialetti? fard? piercing? extention? zeppe? calze a rete? Tutto permesso? E poi: gli uomini? Loro possono fare quello che vogliono? Possono mettersi il rossetto? Possono laccarsi le unghie? Possono mettersi i calzini bianchi con le birkenstock? E’ la solita discriminazione. La vera parità è irraggiungibile.
quando non si ha nulla da fare…
Non hanno nulla da fare, si vede.
Non sono d’accordo sulla frase: “Che vestano come vogliono”. Trattandosi di “vigili urbani” (sia di genere maschile che femminile), mi sembra che durante l’orario di lavoro debbano avere il dovere di indossare la divisa, se non dispensati specificatamente. La divisa é composta da una serie di indumenti prestabiliti che vanno dal cappello alle scarpe (ritengo anti infortunistiche), e mi sembra che non ne sia consentita la modifica estetica né la sostituzione. Come spesso accade in Italia, invece, le norme esistono e non vengono rispettate; e chi le dovrebbe fare rispettare “sorvola” e lascia correre. Ma voi ve lo immaginate un vigile urbano (maschietto) in servizio vestito con blu- jeans e t-shirt o in tuta ginnica? Dopo quanti minuti verrebbe invitato ad indossare la divisa? Per lo stesso motivo anche alle vigilesse urbane non puó essere lasciata la facoltá di abbigliarsi, durante l’orario di servizio, come meglio credono. Ripeto: questo avviene frequentemente in Italia e non altrove nel mondo. Provate a fare in giro a Parigi, Londra, Stoccolma, Varsavia o dove volete voi nel mondo, e provate a trovare qualche “vigilessa urbana” che indossi, o possa avere la facoltá di indossare, la minigonna, il décolleté o il tacco 12!
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