Quando si invecchia si comincia a fare strane cose. Io qualche anno or sono sono andato a piedi da Masetti, frazione di Lavarone a Cura, frazione di Vetralla con un solo scopo, confermare la mia vocazione di frazionista. Ogni tanto mi viene l’idea di fare qualche puttanata, e non mi tiro indietro. Così, la settimana scorsa sono andato a fare un corso di potatura di olivi con il metodo a vaso policonico.
Voi direte: a che cosa serve il metodo a vaso policonico? Le risposte possono essere molteplici ma sceglierò la più semplice, questa: ma che ve ne frega a voi? Vi basti sapere che il metodo a vaso policonico esiste e che non ha nulla a che fare con il metodo dicotomico. Grandi dibattiti si potrebbero far nascere a questo proposito. E se poi a qualcuno venisse l’idea di sostenere che preferisce il metodo acefalico o addirittura di raccontare che la cosa migliore è capitozzare l’olivo, sappiate che la rissa è dietro l’angolo. Su una sola cosa tutti sono d’accordo: il metodo della potatura a palmetta fa cagare. E il metodo a vaso policonico è inarrestabile tant’è che ha perfino un sito, www.vasopoliconico.it. Quindi eccosi qui, al Casale del Sasso, dalle parti di Cerveteri, ottimo b&b gestito da Ubaldo, con figlia e figlio e moglie. 29 allievi alle dipendenze di Daniele e di Raffaele per essere indottrinati da grande professore di Spoleto, Giorgio Pannelli, il quale sul vaso policonico sa assolutamente tutto, anzi direi troppo. Altro professore viterbese, Alessandro Gullo, ci spiega anche come massacrare la mosca dell’olivo, roba che le mosche dei miei olivi già si sono passate la voce e se la stanno facendo sotto. Insomma: una tre giorni policonica di grande levatura. Non prendete sottogamba questa nuova tecnica. Il giorno che avrete qualche problema, sappiate che la tecnica a vaso policonico vi potrà dare una mano. Il vaso policonico è una panacea. Serve a tutto. Tant’è che fra gli allievi c’erano un elettricista di Ceri, un ricercatore di Palermo, un poliziotto di Trapani. Tutta gente che, come me, da oggi si impegnerà a diffondere il verbo policonico nel mondo. E se un giorno, alla stazione della metropolitana di Piccadilly Circus, un signore in bombetta si avvicinerà a voi e vi chiederà, con fare misterioso: “Do you policonico?” vi rendererte conto che il nostro lavoro non è stato vano. La policonia è inarrestabile.
Cavoli. Pensare che io ho proprio bisogno di potare i miei sei (6) ulivi della mia casa al mare. E io che pensavo di chiamare un praticone di Bracco (fraz. di Moneglia). Chissà che danni mi avrebbe fatto perché, sono pronto a giurarci, a Bracco del metodo policonico non ne sanno nulla. Beh, se vuoi venire a fare un po’ di pratica da me. Quando torniamo dall’Argentina. O sarà troppo tardi?
Caro vecchio niente potatura, ci pensa la luna
L’ultima volta che mi sono dato all’arte della potatura è stato per le ortensie rosa-azzurro-blue, forse per colpa della luna o per la stagione secca siamo rimasti a bocca aperta: quell’anno nessun fiore. Per non provocare ulteriori danni all’armonia famigliare e alla natura mi sono dato all’apicoltura, ora ho 5 arnie e 6 regine e il mio amico e socio Gabriele pensa a tutto, io mangio, regalo, vendo in nero miele e con la coscienza di Zeno fumo e guardo le ortensie rigogliose, bellissime. Sarà stata la luna o l’abbondante pioggia ma sicuramente il vaso policonico non c’entra nulla. Auguri e buon viaggio.
Vecchio mio, inutile fare il figo in giro, sono sbarcato su Twitter (@muinmasri) e se non mi aggiungi alla tua lista Following ti poto dalla mia, con il metodo a vaso policonico, si intende. Questa non è una minaccia ma un grido d’amicizia! Grazie.
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