Dopo colazione incredibile in agriturismo incredibile dove abbiamo dormito in camere incredibili, partiamo alla conquista della Sicilia barocca attraversando una campagna ordinata e ben coltivata. Facciamo subito fuori i pregiudizi siciliani: le strade fanno schifo, sono piene di piccole frane e di grosse buche. Quindi è vero che l’eventuale ponte di Messina scaricherebbe migliaia di macchine in una rete stradale fatiscente. Ma chissenefrega. Si è costretti ad andare piano e quindi si vede di più e meglio. Grandi uliveti, grandi vigneti e grandi carciofeti (Niscemi è definita pomposamente “la capitale del carciofo” ed io per farle onore, la sera, al ristorante Cibus di Niscemi, mi faccio fuori due piatti di carciofi crudi con scaglie di grana). Oggi siamo andati a Ragusa, a Modica e a Scicli travolti da un temporalone che non ci ha impedito di vedere splendide chiese e poi splendide chiese e alla fine molte altre splendide chiese. Non so se abbiamo visto più chiese o più carciofi. In realtà abbiamo visto una infinità di luoghi camillereschi. Dalle parti di Ragusa (Vigata) è passato più Montalbano che Garibaldi e tutti quanti parlano di Camilleri e tutti quanti girano documentari su Camilleri e tutti i camerieri ti indicano la questura di Montalbano, la casa al mare di Montalbano, il ristorante di Montalbano, il garage di Montalbano, il muro contro il quale Montalbano ha fatto la pipì. Montalbano ha fatto risorgere Ragusa ma anche luoghi che Montalbano non ha mai visto. Montalbano è il motore dell’economia locale. Il barocco gli fa un baffo.
PS: chiedo scusa per errore di ieri: Pippo Baudo non è di San Agata di Militello.
Sei stato a visitare la cattedrale di Noto? è una chiesa bellissima! Anziano, divertiti.
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