AL POLITICO NON SI ADDICE UNA CHIOMA ESAGERATA
A casa di mia madre il vento di un mese fa ha sradicato un paio di pini marittimi altissimi che avevano circa sessant’anni. Li ha abbattuti. La zolla di terra penetrata dalle radici superficiali si è sollevata e l’albero, sotto la spinta di un vento straordinario che si è abbattuta su una chioma lasciata crescere eccessivamente, è crollato. Adesso abbiamo un sacco di legna per la caldaia. Ma anche la preoccupazione che ne crollino altri. Così abbiamo preso il coraggio a due mani e abbiamo potato quasi a zero tutti gli altri pini ai quali è rimasto un buffo ciuffetto in cima che li rende veramente ridicoli. Quello che era un sontuoso viale di ingresso è adesso una via di accesso piuttosto comica. Spero che col tempo riacquisti una sua dignità. Per terra sono rimasti i resti della nostra carneficina, legna e fronde che riusciremo a smaltire in settimane e settimane. Per transitare con l’automobile dobbiamo fare lo slalom e la grande buca dove bruciamo le sterpaglie è in continua funzione. Questo succede se non si ha la dovuta attenzione e si trascurano le piante. La natura non è scema. Siamo scemi noi che la sfidiamo in continuazione. E a me viene in mente che anche molti uomini, molti politici, hanno una chioma che lasciano crescere oltre ogni ragionevolezza. E prima o poi un vento impetuoso li abbatterà. E li lascerà lì da soli, molto ridicoli.
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