La disavventura di Gigi Sabani, presunto porcone che avrebbe usato la sua fama e il suo potere invece che il suo fascino per attirare nel suo letto procaci minorenni ha fatto passare in secondo piano una notizia ben più succulenta se il fatto risulterà vero. Giancarlo Parretti, il sedicente finanziere umbro che tentò con grande abilità e spregiudicatezza la scalata da cameriere a proprietario dell’Mgm, sarebbe stato capace di ben altro. Quando si era installato nella poltrona più alta della casa cinematografica americana (oggi è più semplicemente in libertà provvisoria) secondo il racconto fatto su “Fortune” dal giornalista David Mc Clintick, provò a fare la stessa cosa imputata a Gigi Sabani addirittura con Meryl Streep. Meryl si mise a sghignazzare e tutto finì lì. Con le ragazzette, con le stelline, con le aspiranti comparse le cose andavano meglio, racconta sempre David Mc Clintick. Ma poi il prode Giancarlo si allargava e cercava di infilarsi sotto le lenzuola delle divine. Una volta avrebbe perfino messo una mano sulla coscia di Raffaella De Laurentiis, produttrice, figlia del grande Dino. La risposta di Raffaella non fu proprio incoraggiante. Partì un cazzottone che andò a colpire proprio quegli arnesi la cui efficienza Parretti avrebbe voluto dimostrarle. Che cosa c’è di strano, potrebbero obbiettare alcuni di voi? Gli italiani sono noti per il loro fascino, per la loro arte di amare. Carisma più intraprendenza uguale grandi passioni. Si vede che voi non avete mai visto Giancarlo Parretti. E non lo avete mai sentito parlare. Io ho avuto questa fortuna. Lui era dietro una scrivania megagalattica in una stanza megagalattica di un appartamento megagalattico di Roma. A quei tempi era editore di una catena di giornali che sarebbe finita in un tonfo di invenduti e di insoluti. Io ero dall’altra parte della scrivania aspettando che mi facesse un’offerta di lavoro. Squillò il telefono. La conversazione fu agitata. Parretti recitava la parte del grande tycoon incazzoso. Sbatté giù la cornetta e guardandomi disse: “Glielo imparo io a quelli lì come ci si comporta”. Io dissi: “Piacere di averla conosciuta. Arrivederla”. A Giancarlo Parretti, anche in ricordo di quel simpatico nostro primo e unico incontro, vada il Premio Speciale “Provaci dieci volte: becchi nove terribili cazzottoni ma una volta ci riesci. E’ statistica”.
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