NON E’ CAMBIATO NIENTE. TANTO VALE RIPUBBLICARE LE COSE VECCHIE
Fabio Salamone, il giudice che voleva rinviare a giudizio Antonio Di Pietro, l’eroe nazional-popolare, ha rilasciato la scorsa settimana una fondamentale dichiarazione. Luigi Corvi, giornalista del Corriere della Sera, il giorno della sconfitta di Salamone, gli chiede: “La giustizia èuguale per tutti?” La domanda è originale e frizzante quanto un articolo di Alberoni. Ma sentite la risposta: “In questo momento preferisco non rispondere”. E quando vuole rispondere, mi scusi, Salamone? Il giorno dell’Apocalisse? Alle Calende Greche? Spero solo che l’ottimo Corvi si sia ricordato, da allora, di telefonare ogni giorno al sostituto procuratore di Brescia. “Disturbo dottor Salamone? La giustizia è uguale per tutti? E’ il momento adatto? Gradisce rispondere?” Tutte le mattine. Alle otto. Prima di colazione. A Fabio Salamone, Premio Speciale Glasnost “Non c’è mai risposta che non riesca ad essere più scema della domanda”. Ci sono alcune fotografie che valgono più di un’invettiva, che restano impresse nella memoria come scolpite su marmo. Il Cavaliere che porta a spasso Letta, Confalonieri e C, vestiti da tennis. L’allegra brigata berlusconiana sulla barca di Cesare Previti, con la maglietta a righe orizzontali. Sempre Berlusconi che porta per mano su un palcoscenico Filippo Mancuso, neanche fosse uno scolaretto un po’ timido il primo giorno di scuola. E pensare che il Cavaliere di Arcore stipendia una persona perché si curi della sua immagine e tolga dalla circolazione le foto meno edificanti! L’ultima foto memorabile, però, non riguarda il Polo ma l’Ulivo. D’accordo, D’Alema non ha la picture-editor al seguito. Ma proprio non poteva evitare di farsi fotografare in vivace conversazione col Gabibbo? Premio Speciale Fu-Fu dance “Ecco che fine fa chi va in visita alla Fininvest”.Su Stefania Ariosto è stato ormai detto tutto. Ha fatto parte della banda Cavallero, ha buttato sassi dal cavalcavia, ha violentato Mike Tyson. Prove? Non ancora. Ma forti indizi, secondo Giuliano Ferrara e Vittorio Feltri. Non sapendo più che cosa scrivere è stata consultata anche la grafologa. Evi Crotti, si chiama. Basta un bigliettino con quattro parole vergate a mano. Le aste rettilinee? “Aggressiva”. Lo scarso spazio fra le parole? “Egocentrica, narcisista, superficiale”. La pressione sul foglio? “Opportunista”. E poi conclude, la grafologa Evi Crotti, dando un’ultima occhiata alla scrittura rivelatrice di Stefania Ariosto: “E’ vendicativa, isterica, manipola la realtà. Forse è tutta colpa dei genitori”. Eh la peppa, cara Evi, possibile che da quattro scarabocchi, da una firma, tu possa ricavare tutte queste informazioni? Si? Si può? Allora ci provo anche io. Esamino attentamente la tua firma: Evi Crotti. Corpo 8 (piccolezza d’animo?). Neretto (politicamente reazionaria?). Tondo (culturalmente bisognosa?). Helvetica (gnucca, cioccolataia, cucù?). Visto? La grafologia è una scienza e ad Evi Crotti non possiamo negare il Premio Speciale Vera Slepoj “Tutti hanno il diritto di dire stupidaggini, ma lei abusa”. A proposito, mi corre l’obbligo di segnalare l’ultima dichiarazione di Valter Veltroni, l’uomo che si fece videocassetta. “La tv è brutta e volgare”, dice entrando a piedi uniti, ancorché non richiesto, in una recente polemica. E poi chiarisce: “Ma se il piccolo schermo propone cose poco valide la colpa è di chi le realizza, non del mezzo che non è minimamente da mettere in discussione”. Grande Valter! Questa sì che è una intuizione! Se la birra è cattiva, la colpa non è del frigorifero. Se l’autista è ubriaco, la colpa non è dell’automobile. Se la maionese impazzisce, la colpa non è del frullatore. Se – per ipotesi assurda – qualcuno avesse la folle idea di mettere dentro un giornale una videocassetta, si verificherebbe una evidente turbativa di mercato, una concorrenza sleale, un dumping. Oltre che un tafazziano caso di svilimento del prodotto editoriale. E la colpa di chi è? Della videocassetta? Del quotidiano? No, è di quel masochista che si è inventato questa bella prodezza. Lo dice Veltroni stesso. Premio Speciale Pinocchio “Non è vero che l’Unità va bene, anzi va malissimo. Controllare i dati, per credere”. E voi lo avete già comprato l’oggetto del desiderio? E’ l’ultima follia di Hermes, ha scritto Panorama. L’oggetto del desiderio, l’ultima follia di Hermes, è un porta gomma da masticare in lucertola. Costa poco, ve la cavate con 550 mila lire. D’altra parte chi può vivere oggi senza un porta gomme da masticare in lucertola? Già, facile a dire. Ma dove si può comperarlo? Telefonate allo 02/72020026. Anche questa informazione l’ha fornita Panorama. E dopo è entrato in sciopero per due settimane. Premio Speciale “La giustizia esiste ed è uguale per tutti, capito Salamone?”
Nessun commento.
Commenti chiusi.