da Muin Masri
Prima che l’uccellino di Matteo si sveglia alle sei e trenta, l’uccellino di Hollande ha già indossato il casco integrale per la terza volta. Prima che l’uccellino di Matteo si mette in carica, l’uccellino di Obama ha già spiato tutto il pianeta terra. Prima che l’uccellino di Matteo guarda l’alba fuori dalla finestra, l’uccellino di Assad ha già bruciato tutta la Siria. Prima che l’uccellino di Matteo saluta “buongiorno mondo”, l’uccellino di Putin ha già cancellato mezza Ucraina. Prima che l’uccellino di Matteo hashtaga “#italiastaiserena”, l’uccellino della Merkel ha già fregato i risparmi di mezza Europa. Quando l’uccellino di Matteo annuncia “siamo al lavoro”, l’uccellini di Solibello e Ardemagni sono già in sella al motorino e di ritorno a casa e, quello di Mentana ha già finito il telegiornale della sera. Quando l’uccellino di Matteo si mette in vola “verso una nuova Europa”, l’uccellino di Silvio, già stanco di fare il giro di tutte le procure della Repubblica, cinguetta “vengo anche io!”. Quando l’uccellino di Matteo canta “orgoglio italiano per La grande bellezza”, l’uccellino di Dario a quell’ora vola sopra Pompei offesa. Prima che il gallo canti: “So figo mi guardo allo specchio e sorrido”, le galline di Mimmo hanno già fatto le uova e, Hollande, Obama, Assad, Putin, Merkel, Slivio, Dario, Solibello, Ardemagni e Mentana hanno altro per la testa: un mondo da sorvolare o portare a spalle.
Nel frattempo, mentre la politica è impegnata a volare con la seggiola attaccata al sedere, in Italia gli operai e tutto il ceto medio soffrono la fame, i piccoli imprenditori chiudono bottega… Tanto per stare nell’attualità, speriamo che non si arrivi al punto di sentire cantare i nostri bambini: battiam battiam le mani, arriva il dittator!…
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