da Sandra Bardin
Caro Claudio, se hai messo una trappola in giardino che cosa ti aspettavi di trovarci? La scarpina di Cenerentola? Già la trappola è una delle armi più obbrobriose, almeno uccidesse subito quel che capita nelle sue ganasce, invece tortura orribilmente, da te non me l’aspettavo. Di solito ti seguo con piacere, ma stavolta la tua domanda è capziosa e ipocrita. Sì, anche per un’animalista come me la contraddizione tra animali d’affezione, intoccabili, e animali da ammazzare (in quanto fornitori di cibo o “nocivi”) resta insanabile, almeno oggigiorno. Spero che in futuro si riuscirà a toglierci dall’apice della catena alimentare, il che vuol dire dalle leggi naturali: la Natura, secondo Woody Allen, è un’orribile self service. Ciò detto, almeno ammazziamo le bestie senza farle soffrire.
Vorrei capire come avresti risolto tu il problema di fronte ad una famiglia di topi che attenta alla tua dispensa. Io ho messo una trappola e di fronte ad un topino che mi guardava perplesso non sapevo che cosa fare. Tu che cosa avresti fatto? Lo avresti preso a martellate per non farlo soffrire? Lo avresti indottrinato? Sai che cosa ho fatto io? Ho preso la gabbietta, sono andato a tre km da casa e lo ho liberato in riva al mare. Te lo aspettavi questo da me? (csf)
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